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Cultura Indiana

“108: un numero ricco di simboli” di Georg Feuerstein

In India, il numero 108 è un numero sacro che suggerisce completezza o interezza.

È ampiamente utilizzato in contesti diversi. Ci sono 108 giovani ragazze (gopi) devote a Lord Krishna, 108 luoghi santi dei Vaishnavas, 108 semi sul rosario induista e buddhista, e si dice che ci siano anche 108 Upanishad, anche se il numero effettivo di queste scritture esoteriche supera i 200. I buddisti conoscono 108 arhat o “dignitosi”.

Secondo l’eredità tantrica, ci sono 108 centri di pellegrinaggio (pitha) dedicati al principio femminile (lunare), o Shakti.

C’è un mito meraviglioso che spiega l’esistenza di questi centri. L’Età dell’Oro (conosciuta come krita-yuga in sanscrito) era passata, e un’età meno perfetta era in movimento. Il Dio Shiva, prototipo celeste degli asceti e degli yogi, era costantemente assorbito nella meditazione più profonda. Le sue austerità causavano tanto calore che l’universo rischiava l’estinzione. Brahma, il Creatore, era comprensibilmente preoccupato. Implorò la Grande Dea di distrarre Shiva dai suoi sforzi yogici e di coinvolgerlo in giochi d’amore, così che la creazione potesse continuare a esistere. La Madre dell’Universo accettò di prendere forma umana per affascinare Shiva, il suo amato. Entrò nell’utero di Virini, moglie di Daksha, per nascere come Sati (“Colei che è”).
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Cultura Indiana

Navratri, la festa delle nove notti

“La festa di Navratri (15 ottobre- 24 ottobre 2023) è un periodo glorioso dell’anno, pieno di gioia, di celebrazione e di grandi lezioni per la nostra vita.

La tradizione indiana è una delle poche in cui l’aspetto femminile del divino è adorato con la stessa riverenza dell’aspetto maschile. Shakti è l’energia del Signore. Senza la divina Shakti, anche Dio è impotente. L’aspetto creativo (Brahma), l’aspetto di sostegno (Vishnu) e l’aspetto distruttivo (Shiva), hanno tutti le loro rispettive Shakti e forniscono l’energia cosmica e il potere onnipotente necessari per compiere grandi imprese.

Inoltre, tutto ciò per cui preghiamo – conoscenza, prosperità, amore – è manifesto nel Divino Femminile. Senza la Divina Madre, le nostre preghiere sarebbero vane e i nostri desideri rimarrebbero senza risposta.

I nove giorni di festa rappresentano le tre fasi del cammino spirituale. Durante i primi tre giorni la Madre viene adorata nel suo aspetto potente, distruttivo e terrificante. Molte persone, quando iniziano il percorso spirituale, hanno un timore innato di Dio; quindi questa prima fase di Navratri rappresenta la prima tappa di un percorso spirituale. Durante questi tre giorni il devoto prega la Madre affinché utilizzi il Suo potere distruttivo per distruggere le sue imperfezioni e i suoi difetti. La prega di renderlo abbastanza puro da ricevere l’energia divina. Inoltre, questo aspetto terrificante del Divino è quello che protegge il nuovo ricercatore spirituale sul suo cammino. Pertanto, i primi tre giorni di Navratri sono dedicati ad annientare le tendenze negative presenti nella nostra mente e nel nostro cuore.
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Cultura Indiana

Hanuman Jayanti

Hanuman Jayanti è una festa indù che celebra la nascita della divinità e uno dei protagonisti del Ramayana, Hanuman.

Conosciuto anche come Anjaneya, Maruti o Bajrangbali, Hanuman è un’incarnazione del Signore Shiva e figlio del vento, Vayu.

Hanuman è l’emblema della devozione pura, dell’abbandono totale a Dio (Ishvarapranidhana), e dell’umiltà assoluta in assenza di ego. È una testimonianza di ciò che possiamo raggiungere nella nostra vita schierandoci con le forze del bene, aiutando i deboli con autocontrollo, con una fede incondizionata e con un totale abbandono.

Hanuman rappresenta la mente umana alla perenne ricerca della conoscenza di sé. La mente umana, sottile e impercettibile, è simile al vento, vayu, sempre in movimento con pensieri tempestosi ed esplosioni appassionate.

La sua figura è ricca di storie e leggende che lo hanno reso l’archetipo del perfetto devoto bhakta, simbolo di attitudine, onestà, forza, fede ma anche protettore delle città e dei villaggi, dei lottatori e degli acrobati. È anche famoso per la sua profonda conoscenza della grammatica e di tutte le scienze.

Il personaggio di Hanuman ci insegna che, all’interno di ognuno di noi, esiste un potere illimitato che rimane inutilizzato. Hanuman diresse tutte le sue energie verso l’adorazione del dio Rama, e la sua immutabile devozione lo rese tale da liberarsi da ogni stanchezza fisica, con l‘unico desiderio di continuare a servire Rama.

Questa figura esemplifica perfettamente la devozione Dasyabhava – uno dei nove tipi di devozioni – che lega il padrone e il servo. La sua grandezza sta nella sua completa fusione con il suo Signore, che ha anche costituito la base delle sue qualità geniali.

Raffigurato generalmente di colore rosso, come un uomo robusto, con il muso di scimmia e una lunga coda, impugna una mazza, e nel suo aspetto di devoto del dio Rama si presenta per lo più inginocchiato ai piedi del dio.

I templi di Hanuman sono tra i santuari pubblici più diffusi in India, e ovunque ci sia un tempio dedicato a Rama, Hanuman è sempre presente. Nei templi dove è la principale divinità, è ricoperto di vermiglio e quando vengono offerte le preghiere è consuetudine che il sacerdote metta un punto del vermiglio sulla fronte del devoto come benedizione.

Il suo inno, Hanuman Chalisa, è uno dei brani più famosi della letteratura indiana e viene recitato dai fedeli almeno una volta a settimana.

Hanumān Cālīsā

śrīguru caraṇ saroj raj, nij manu mukura sudhāri| baranauṃ raghuvar bimala jasu, jo dāyaku phal cāri||

buddhihīna tanu jānike, sumirauṃ pavana-kumār| bal buddhi vidyā dehu mohiṃ, harahu kaleśa vikār||

M’inchino ai piedi del Guru Divino, La polvere dei Suoi piedi pulirà lo specchio della mia mente. Ora descriverò la pura gioia di Shri Rama (Shri Raghuvar) che gli conferisce tutti i quattro doni Dharma (Virtuosità), Artha (Salute), Kama (Desiderio), e Moksha (Liberazione). Rendendomi conto dei limiti della mente, ricordo il Figlio del Dio del Vento. Prego Shri Hanuman di concedermi forza, saggezza e conoscenza e di purificarmi di tutte le mie sofferenze e impurità.

jay hanumān jñāna guna sāgar

jay kapīs tihuṃ loka ujāgar||1||

I miei saluti a Shri Hanuman che sei un Oceano di conoscenza e virtù che fluiscono dalla conoscenza del Supremo, I miei saluti a Shri Kapisa, Re delle scimmie che illuminò i Tre Mondi.

rām dūt atulit bal dhāmā

aṃjani putra pavanasuta nāmā||2||

Messaggero di Shri Rama di forza immisurabile, Figlio di Anjani, Tu sei anche chiamato Figlio del Dio del Vento.

mahābīr bikram bajaraṃgī

kumati nivāra sumati ke saṃgī||3||

Grande e Potente Guerriero con membra poderose come il Vajra (l’arma di Indra), Tu rimuovi le tendenze del male e Sei amico dei buoni propositi e della saggezza.

kaṃcan baran birāja subesā

kānan kuṃḍala kum̐cita kesā||4||

Oh Tu, dalla carnagione d’oro, ben vestito, che indossi orecchini, anelli e che hai capelli arruffati.

hāth bajra aur dhvajā birāje

kāṃdhe mūṃj janeū sāje||5||

Tu tieni la mazza e la bandiera tra le Tue mani, Tu indossi il janeu di Munj (il Sacro Filo), che adorna le Tue spalle.

śaṃkar suvan kesarī naṃdan

teja pratāp mahā jagavaṃdan||6||

Tu sei il Figlio incarnato del Signore Shiva (Shankar). Tu sei il Figlio di Kesari. Oh pieno di valore e splendore, Tu Sei immensamente venerato dai popoli di tutto il mondo.

vidyāvān gunī ati cātur

rām kāja karibe ko ātur||7||

Tu sei altamente Istruito, Virtuoso e Sagace, Tu Sei sempre ansioso di compiere il Volere di Shri Rama.

prabhu caritra sunibe ko rasiyā

rām lakhan sītā man basiyā||8||

Ti piace ascoltare le antiche storie del Signore Rama, Rama, Sita e Lakshman Ti tengono caro nei loro cuori.

sūkṣma rūp dhari siyahi dikhāvā

vikaṭ rūp dhari laṃka jarāvā||9||

Tu apparisti a Sita in forma minuscola, assumendo una forma gigantesca bruciasti la città di Lanka.

bhīma rūp dhari asur sam̐hāre

rāmacaṃdra ke kāj saṃvāre||10||

Assumendo una Forma colossale per distruggere gli Asuras, servisti la causa del Signore Ramchandra (Shri Rama).

lāya saṃjīvan lakhan jiyāe

śrīraghubīr haraṣi ura lāe||11||

Tu portasti l’erba Sanjivani che salvò la vita a Shri Lakshman, Shri Raghuvir (Rama) allora Ti abbracciò pieno di gioia.

raghupati kīnhī bahut baḍaī

tum mam priya bharat-hi sam bhāī||12||

Shri Raghupati (Rama) pregò molto Te. Egli disse: “Tu mi Sei caro quanto mio fratello Bharat.”

sahas badan tumharo jas gāvai

as kahi śrīpati kaṃṭha lagāvai||13||

Seshnag, il serpente dalle mille facce, canta inni in Tua preghiera. Shri Pati (Shri Rama) dice questo stringendoti al Suo cuore.

sanakādik brahmādi munīsā

nārad sārad sahit ahīsā||14||

Sanak e i saggi, Brahma, il grande eremita, Narad e Sheshnag il serpente cosmico, cantano le tue glorie.

jam kuber digapāl jahāṃte

kavi kovid kahi sake kahāṃte||15||

Yama (il Signore della Morte), Kubera (il Signore della Fortuna), i Digpal (i guardiani di tutte le direzioni) hanno tutti fallito nel cantare pienamente la Tua Gloria. Come possono quindi i poeti dare un’adeguata espressione della Tua Grandezza?

tum upakār sugrīvahiṃ kīnhā

rāma milāya rāj pad dīnhā||16||

Tu aiutasti Sugriva e lo portasti dal Signore Rama che così riottenne il Suo Regno perduto.

tumharo maṃtra bibhīṣaṇ mānā

laṃkeśvar bhaye sab jag jānā||17||

Vibishan ascoltò il Tuo mantra e divenne il Re di Lanka. Tutto il mondo lo sa.

jug sahastra jojan para bhānū

lilyo tāhi madhur phal jānū||18||

Il sole è lontano molte migliaia di yojan, Tu lo scambiasti per un dolce frutto e provasti ad inghiottirlo.

prabhu mudrikā meli mukh māhīṃ

jaladhi lāṃghi gae acaraj nāhīṃ||19||

Nessuna meraviglia che mettendoti gli anelli di Shri Rama in bocca Tu saltasti il mare.

durgama kāj jagat ke jete

sugam anugraha tumhare tete||20||

Con la Tua Grazia tutti i compiti difficili del mondo diventano facili.

rām duāre tum rakhavāre

hot nā ājñā binu paisāre||21||

Tu guardi l’uscio del Signore Rama, nessuno può entrare nella Sua Dimora senza il Tuo permesso.

sab sukh lahaiṃ tumhārī sarnā

tum rakṣak kāhu ko ḍarnā||22||

Tutta la felicità giace nel trovare rifugio ai Tuoi Piedi, quando Tu sei il Protettore, perché si dovrebbe aver paura?

āpan tej samhāro āpai

tīnoṃ lok hāṃk tai kāṃpai||23||

Solo Tu puoi controllare il Grande Potere che possiedi. Al Tuo urlo tutti i Tre Mondi tremano.

bhūt piśāc nikaṭ nahiṃ āvai

mahāvīr jab nām sunāvai||24||

Gli spiriti del male non osano avvicinarsi ad uno che recita il nome di Mahavir.

nāsai rog hare sab pīrā

japat niraṃtar hanumat bīrā||25||

Malattia e dolore sono distrutti dalla ripetizione costante del nome del valoroso Hanuman.

saṃkaṭ tai hanumān chuḍāvai

man kram vacan dhyān jo lāvai||26||

Shri Hanuman libera una persona della miseria se egli medita su di Lui col pensiero, la parola e l’azione.

sab par rāma tapasvī rājā

tin ke kāj sakal tum sājā||27||

Shri Rama è il Signore Supremo ed il Re dei Tapas, Tu porti a compimento tutte le Sue imprese.

aur manorath jo koī lāvai

soī amit jīvan phal pāvai||28||

Qualunque sia il desiderio con cui uno Ti avvicina, Tu lo esaudisci e gli darai anche gli illimitati frutti della vita.

cāroṃ jug paratāp tumhārā

hai parasiddh jagat ujiyārā||29||

La Tua Gloria è famosa in tutte le quattro ere (Satya Yuga, Treta Yuga, Dwapara Yuga And Kali Yuga) e illumina tutto il mondo.

sādhu saṃt ke tum rakhavāre

asur nikaṃdan rām dulāre||30||

Tu sei il protettore dei Santi e dei Saggi, Tu Sei il Distruttore degli Asura, Tu sei caro a Shri Rama.

aṣṭa siddhi nau nidhi ke dātā

as bar dīn jānakī mātā||31||

Janaki (Sita) ti conferì il vantaggio di essere il Dispensatore delle otto Siddhi (Poteri Yogici) e delle Nove Nidhi (Fortune, Tesori).

Otto Siddhi:
1. Anima-siddhi – La capacità di ridurre le dimensioni del proprio corpo e diventare la più piccola particella.
2. Mahima-siddhi – La possibilità di aumentare le dimensioni del proprio corpo, avvolgendo l’universo.
3. Laghima-siddhi – La capacità di rendere il proprio corpo più leggero dell’aria e volare.
4. Prapti-siddhi – La possibilità di manifestare qualsiasi oggetto si desideri dentro la mano.
5. Prakamya-siddhi – La possibilità di raggiungere qualsiasi cosa uno desideri
6. Ishita-siddhi – La capacità di controllare le sub-potenze delle leggi della natura.
7. Vashita-siddhi – La possibilità di avere gli altri sotto il proprio controllo.
8. Kamavasayita-siddhi – La possibilità di raggiungere qualsiasi cosa ovunque.

Nove Nidhi:
1. Padam-Nidhi – ottenimento di figli, nipoti, oro, argento, metalli preziosi.
2. Mahan-Padam – ottenimento di diamanti, rubini e altre gemme e gioielli.
3. Kharab – ricchezze di ogni genere.
4. Kund – il commercio in oro
5. Nil – la negoziazione di pietre preziose, gioielli e pietre preziose.
6. Sankh – prelibatezze (create dal nulla).
7. Kachhap – vestiti e cibo grani in abbondanza.
8. Mukund – la maestria nelle arti, nella musica, e nella poesia.
9. Makar – la maestria nell’arte di usare armi e la sovranità sugli altri.

rām rasāyan tumhare pāsā

sadā raho raghupati ke dāsā||32||

Tu possiedi l’Elisir Divino della devozione a Shri Rama, Tu sei sempre il Servo del Signore Raghupati (Rama).

tumhare bhajan rām ko pāvai

janam janam ke dukha bisarāvai||33||

Con gli inni cantati in Tua preghiera si raggiunge l’unione con Shri Rama e ci si libera dai dispiaceri di molte vite.

amt kāl raghuvar pur jāī

jahāṃ janm haribhakta kahāī||34||

Poi, dopo la morte, si entra nella dimora di Shri Rama e si è conosciuti come devoti di Hari.

aur devatā citt nā dharaī

hanumat seī sarv sukh karaī||35||

I Tuoi devoti non hanno bisogno di ricordare nessun’altra Divinità. Tutta la felicità è assicurata dal Signore Hanuman.

saṃkaṭ kaṭai miṭai sab pīrā

jo sumirai hanumat balabīrā||36||

Chi ricorda il Coraggioso Hanuman è liberato da tutte le difficoltà e dolori.

jai jai jai hanumān gosāī

kṛpā karahu guru dev kī nāī||37||

Jai, Jai, Jai Shri Hanuman, Ti prego benedicimi come mio Guru Divino.

jo sat bār pāṭh kar koī

chūṭahiṃ baṃdi mahā sukh hoī||38||

Chi recita cento volte questa Chalisa sarà liberato dalle difficoltà e raggiungerà la grande beatitudine.

jo yah paḍhai hanumān cālīsā

hoya siddhi sākhī gaurīsā||39||

Colui che legge questa Hanuman Chalisa ottiene le Siddhi (la realizzazione). Shiva stesso testimonia questa dichiarazione.

tulsīdās sadā hari cerā

kījai nāth hṛdaya mahaṃ ḍerā||40||

Tulsidas è sempre il Servo del Signore e perpetuamente prega: “Oh Signore, possa Tu, sempre risiedere nel mio cuore”.

pavanatanay saṃkaṭa haran, maṃgal mūrti rūpa| rām lakhan sītā sahit, hṛdaya basahu sura bhūp||

“Oh figlio del Dio del Vento, liberami dalle miserie. Re dei Deva, il più auspichevole delle forme, ti prego risiedi nel mio cuore con Shri Rama, Shri Sita e Shri Lakshman”.

(fonte: www.aghori.it)

 

Cultura Indiana

Navaratri

Navaratri, letteralmente le Nove notti, è una festività dedicata all’adorazione della Devi o Shakti, la Madre divina, l’espressione femminile di Dio.

Nel 2020 si festeggia dal 16 al 26 ottobre.

Nelle sacre Scritture, in particolare nei Purana e nei Dharma-shastra, sono menzionate due Navaratri: la Vasantanavaratri e la Sharanganavaratri.

Di fatto però la prima non è molto praticata e ha lasciato il posto alla seconda, che si svolge nella stagione autunnale dopo il monsone. I festeggiamenti iniziano con l’arrivo della luna nuova del mese lunare di Ashvina (settembre-ottobre) e si protraggono per nove giorni.

Navaratri è conosciuta, soprattutto nel nord dell’India, anche come Durgotsava, la festa di Durga, in cui si venerano le nove forme di Durga, l’invincibile.

In molte tradizioni dell’India meridionale, i primi tre giorni sono dedicati a Durga, espressione divina di forza, di potente energia capace di distruggere i demoni dell’egoismo e dell’adharma; i tre giorni seguenti si adora Lakshmi, espressione della generosità, della luce che disperde l’ignoranza (avidya), della prosperità fisica e spirituale; gli ultimi tre giorni sono incentrati invece sul culto di Sarasvati, espressione della conoscenza pura e dell’arte.

Navaratri è una festività particolarmente cara alle donne, venerate e rispettate in quanto espressione più pura della Devi, della Madre. Per molti segna anche un nuovo inizio, un momento in cui ci si purifica delle proprie colpe e si ricomincia con energie spirituali vivificate e più forti.

Al termine delle nove notti, il decimo giorno, si celebra la festività nota come dasahara, ciò che dissolve le dieci colpe o errori. Questo giorno è anche noto come vijayadashami, il decimo giorno della vittoria e si riferisce a un mito presente nei Markandeya Purana in cui è narrata la nascita di Durga e l’origine della Navaratri.

La leggenda

La leggenda narra di Rambha e Karambha, figli di Danu re degli Asura. Entrambi senza progenie, pregavano costantemente per avere dei figli. Un giorno, durante una meditazione Indra assunse le fattezze di un coccodrillo ed uccise Karambha, scatenando l’ira del fratello. Rambha decise così di suicidarsi tagliandosi la testa e di offrendola in sacrificio al fuoco. Quando stava per compiere questo atto, Agni apparve e disse che il suicidio è peggiore dell’omicidio e che avrebbe esaudito qualsiasi suo desiderio se avesse desistito nel suo intento. Rambha chiese di avere un figlio che fosse invincibile ed in grado di conquistare i tre mondi, ottenendo il beneplacito di Agni.

Sulla via di casa Rambha incontrò una femmina di bufalo, Mahishi, di cui si innamorò, sposò e mise incinta. Un giorno un bufalo si innamorò di quest’ultima scatenando l’ira dell’Asura. Dalla lotta che ne scaturì Rambha fu ucciso e Mahishi morì sulla pira funeraria del marito, dalle cui fiamme nacque il demone (asura) Mahisha.

Mostruoso demone a testa di bufalo, era così potente che il suo tentativo di scalzare gli dei dal cielo, per prenderne il posto, non trovava alcuna credibile possibilità di opposizione da parte degli dei stessi. Fu allora che i deva si rivolsero a Shiva e Visnu, ai quali successivamente si unì anche Bramha. Unendo contemporaneamente le loro energie sotto forma di fiamma, diedero vita alla dea Durga.

Durga venne dotata delle armi dei principali Deva: il tridente di Shiiva, il disco di Visṇu, il fulmine di Indra, la lancia di Agni, il lazo di Varuṇa, le frecce di Maruta e i raggi del sole di Surya. possedeva lo splendore del volto di Shiva, i capelli di Yama e il seno di Chandra, i piedi di Brahma, il corpo di Indra, le braccia di Visṇu, e tre occhi che presero forma dalla luce del fuoco di Agni.

Essa sfidò il mostro, che, inizialmente, le sfuggì trasformandosi successivamente in leone, eroe, elefante ed infine bufalo gigante. Sotto questa ultima forma la dea riuscì finalmente ad ucciderlo, trapassandolo con un tridente.

Interpretazione

Al di là della mitologia, come in ogni racconto della tradizione indiana, i demoni che Durga combatte rappresentano le forze oscure che ostacolano il nostro percorso verso la realizzazione spirituale. Rappresenta una metafora di come sconfiggere le energie negative come paura, rabbia, avidità, restando fedeli e fiduciosi alla propria forza.

Sotto un profilo più esoterico invece, Durga è una storia sulla trasformazione dell’ego, che, come i demoni, si insinua nel nostro cammino di crescita interiore cercando di controllare l’ambiente che ci circonda, le persone, il nostro corpo, i pensieri. Esso si nutre di potere e il controllo, ma l’energia rappresentata dall’immagine di Durga (Durga Shakti) ha un piano differente: vuole allontanarsi da una consapevolezza egocentrica e allinearsi a una di livello universale.

Durga in sanscrito significa fortezza, possiamo percepire l’energia di questa icona ricordando i momenti in cui ci siamo lasciati andare al cambiamento, in cui abbiamo deciso di abbandonare ciò che non andava per seguire ciò che veramente sentivamo dentro di noi.

Quell’istante in cui, nel nostro cuore, ci siamo detti questo è il momento.

Cultura Indiana

Happy Holi!

Holi è la festa dei colori, si celebra in India nei giorni che precedono la luna piena del mese di Phalguna, a cavallo tra febbraio e marzo.

E’ una festa molto sentita, ricordo quando ho potuto viverla durante il mio primo viaggio in India, a Goa nel 2014.

Originariamente legata all’agricoltura, Holi è anche un’occasione per festeggiare i primi raccolti dopo l’inverno.

La celebrazione avviene nel corso di due giornate. Il primo giorno si accendono dei falò, richiamando al significato dei miti associati alla festività, alla vittoria del bene sul male, alla vittoria della luce sull’ignoranza. Il secondo giorno viene dedicato interamente al puro divertimento. La comunità intera, senza distinzioni di alcun genere, classe o religione, scende per le strade lanciando polveri o acqua colorate, cantando e danzando insieme.

Miti legati alla festività

Hiranyakashipu, Holika e Prahlad

Prahlada, figlio del demone Hiranyakashipu, era un ardente devoto del Dio Vishnu, ma suo padre sentendo il suo potere e la sua autorità sminuiti da tanta devozione, tentò diversi espedienti per ucciderlo.

Una volta, ordinò a sua sorella Holika di salire insieme a Prahlada su una pira. Prahlada accettò la sfida di suo padre e immediatamente iniziò a pregare il Dio Vishnu, affinché lo proteggesse. Holika, la zia malvagia di Prahlada, grazie ad alcuni meriti ottenuti nel passato, sarebbe dovuta essere immune al potere del fuoco. Tuttavia, Holika fu punita per le sue intenzioni malvagie e fu distrutta dal fuoco, mentre Prahlada ne uscì salvo.

L’episodio di Holika è simbolicamente rievocato con l’accensione di falò durante la celebrazione di Holi.

Shiva, Parvati e Kamadeva

Shiva, conosciuto per essere l’asceta per eccellenza, si era ritirato sulle vette dell’Himalaya dopo il grande dolore generato dalla morte della sua consorte Sati. Entrò in una profonda meditazione con l’intenzione di non uscirne mai.
Nel frattempo, la sua consorte Sati era rinata sulla terra come Parvati, la Bella figlia di Himavan, il Signore della Montagna. Si era messa alla ricerca del suo amato Shiva, ma quando lo trovò egli non la riconobbe e la rifiutò. Ma Parvati non si arrese e decise di sottoporsi anch’ella a una disciplina rigorosa.

Il crescente disinteresse di Shiva verso gli affari del mondo iniziò a preoccupare gli altri Dei che decisero di intervenire; chiesero aiuto al Dio dell’amore Kamadeva. Egli, per il bene dell’umanità, accettò di scoccare una delle sue frecce su Shiva, seppure fosse conscio del rischio che ciò comportava per la sua incolumità.

Kamadeva scoccò la sua freccia su Shiva e lo distolse dalla meditazione. Adirato furiosamente per questo atto Shiva, con il potere del suo occhio interiore, incenerì il povero Kamadeva. La freccia tuttavia ebbe l’effetto voluto, e così Shiva e Parvati si sposarono e il mondo fu salvo.

La storia di Kamadeva continua con sua moglie Rati, la Notte, che si recò da Shiva per chiedere di graziare il marito. Shiva, Colui che è sempre compassionevole, accettò la richiesta di Rati e mitigò la sua maledizione. Riportò quindi Kamadeva in vita ma gli concesse di vivere in forma invisibile. Da allora egli è infatti conosciuto anche come Ananga, senza membra.

L’incenerimento di Kamadeva è ricordato attraverso i falò che le genti del Sud India compiono durante la festa.

Krishna e Radha

Si narra che Krishna, quando era bambino, fosse geloso della carnagione chiara di Radha rispetto alla sua che era molto scura. Si lamentò di questo con sua madre, Yashoda, la quale scherzando gli consigliò di mettere del colore sul viso di Radha e vedere come sarebbe cambiata la sua carnagione.

Il giovane e dispettoso Krishna prese sul serio le parole della madre e così colorò il volto di Radha.

Il gioco d’amore tra Krishna, Radha e le Gopi che si gettano acqua e polveri colorate è diventato così popolare che la festa di Holi è celebrata con grande entusiasmo soprattutto a Vrindavana e a Mathura.

Buona primavera!

Happi Holi a tutti voi!

 

(fonte Unione Induista Italiana)

 

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